[Fis] THE ROOTS OF MODERN CIVILISATION--transformers

Francesco Rizzo 13francesco.rizzo at gmail.com
Sat Jan 14 08:49:31 CET 2023


Cari  Jerry, Joseph e Plamen,

Vi debbo con ritardo (perché avevo superato le tre mail settimanali
prescritte) due brevi risposte e l’integrazione di poche parole inerenti
esclusivamente alle cose di mia pertinenza o conoscenza e relative a quanto
ho scritto il Il 3 gennaio 2023, alle 22:59 e il 7 gennaio 2023 alle ore
18.18.

- Jerry tu, fra l’altro, concludi il tuo ragionamento così: «Non capisco il
ragionamento di Prigogine che viene citato circa le"strutture dissipative"
di Ilya Prigogine che creano ordine (neg-entropia) dal disordine (entropia)
attraverso fluttuazioni o instabilità. COME “attraverso fluttuazioni o
instabilità” è correlato al concetto di spontaneità. Ad esempio, in che
modo il concetto di fluttuazioni si collega alla vecchia economia e quali
concetti aggiuntivi collegano le fluttuazioni alla “ Nuova economia”?».

Per rispondere a queste domande ci vorrebbero molte pagine che non mi sono
consentite. Quindi mi limito a ricordarTi quel che scrive I. Prigogine ne *La
Nuova Alleanza* (PBE, Torino, 1993):

Capitolo quinto-I tre stadi della termodinamica- 3*. Lontani
dall’equilibrio. Le strutture dissipative* (…) La termodinamica classica ci
fornisce il concetto di “struttura di equilibrio”, come i cristalli. Le
cellule di Bènard sono pure esempi di strutture, ma di natura assai
diversa. Questa è la ragione per cui abbiamo introdotto il concetto di
strutture dissipative. (…) Qui la dissipazione dell’energia e della materia
(entropia) diventa in condizioni lontane dall’equilibrio, fonte di ordine
(neg-entropia). (…) Le strutture dissipative corrispondono ad una forma di
organizzazione super-molecolare. (…).

Capitolo sesto-L’ordine per fluttuazione (…). «Per dirlo in termini
antropomorfici: lontano dall’equilibrio la materia comincia a “percepire il
suo ambiente (…). Lontano dall’equilibrio le fluttuazioni ci permettono di
usare le differenze dell’ambiente per produrre differenti strutture. Una
volta di più vogliamo sottolineare l’importanza essenziale delle condizioni
di lontananza dall’equilibrio: “comunicazione” e “percezione” sono le
parole chiave del nuovo comportamento della materia lontano
dall’equilibrio» (pp. 148 e 170-71).

Aggiungo o ricordo che la comunicazione prevede la possibilità che
l’informazione sia talora definibile come entropia e come neg-entropia (e
quindi inversamente proporzionale all’entropia), ciò dipende dal fatto che
nel primo caso l’informazione è intesa solo come misura (in termini di bit)
di probabilità di un evento all’interno di un sistema-fonte equiprobabile e
nel secondo caso come informazione già selezionata, trasmessa e ricevuta,
sovrapponendo alla fonte-sistema equiprobabile un s-codice che la riduce,
riempiendola o svuotandola di significato semantico.

La vecchia economia di queste cose non s’è mai occupata, mentre la mia
nuova economia è disseminata in dozzine di libri ai quali non posso fare
altro che rinviare, con la modestia di sempre.

-Joseph, tu mi dici che «il quadro di Prigogine è molto incompleto È ciò
che accade vicino all'equilibrio nel processo mentale, dove i livelli
energetici delle strutture sono vicini tra loro, che è importante quanto
dove sono separati se non di più. Quanto al *cambiamento*, tutto il mio
sistema logico-filosofico si potrebbe chiamare *Logica del Cambiamento*».

Non è meglio chiamare *armonia*, quello che tu chiami equilibrio?
L’equilibrio è statico, senza vita, cadaverico sia in senso fisico o
metaforico. Difatti, quanti in economia si sono incaponiti a fondare questa
scienza sull’equilibrio ottimale e unico l’hanno privata di qualsiasi
consistenza teorica. E poi, permettimi di sottolineare anche l’importanza
del *cambiamento della logica* accostandolo al libricino di hegel sulla
Scienza della logica.

- Infine, Plamen in data 7 gennaio 2023 alle ore 18.18 ti ho mandato una
brevissima mail che si conclude così: «queste tre radici, telegraficamente
espresse, confluiscono nella capacità-virtù del discernimento del bene e
del male». Ora esprimo meno sinteticamente questa conclusione: «(…)
confluiscono nella capacità virtù della coscienza che opera il
discernimento del bene e del male scegliendo il primo v’ha la con-divisione
della civiltà, scegliendo il secondo v’ha la divisione dell’inciviltà».


Dear Jerry, Joseph and Plamen,

I owe you late (because I had exceeded the prescribed three weekly emails)
two brief replies and the addition of del male scegliendo il primo v’ha la
con-divisione della civiltà, scegliendo il secondo v’ha la divisione
dell’inciviltà».a few words relating exclusively to things of my relevance
or knowledge and related to what I wrote on January 3, 2023, at 10:59 pm
and on 7 January 2023 at 6.18 pm.

- Jerry you, among other things, conclude your reasoning like this: «I
don't understand Prigogine's reasoning that is quoted about Ilya
Prigogine's "dissipative structures" that create order (neg-entropy) from
disorder (entropy) through fluctuations or instability. HOW “through
fluctuations or instability” is related to the concept of spontaneity. For
example, how does the concept of fluctuations relate to the old economy and
what additional concepts relate fluctuations to the 'New Economy'?

To answer these questions it would take many pages that are not allowed to
me. So I limit myself to reminding you of what I. Prigogine writes in La
Nuova Alleanza (PBE, Turin, 1993): Fifth chapter-The three stages of
thermodynamics- 3. Far from equilibrium. Dissipative structures (…)
Classical thermodynamics provides us with the concept of “equilibrium
structure”, such as crystals. Benard's cells are also examples of
structures, but of a very different nature. This is the reason why we have
introduced the concept of dissipative structures. (…) Here the dissipation
of energy and matter (entropy) becomes, in conditions far from equilibrium,
a source of order (neg-entropy). (…) Dissipative structures correspond to a
form of super-molecular organization. (…).

Sixth chapter-Order by fluctuation (…). «To put it in anthropomorphic
terms: far from equilibrium, matter begins to "perceive its environment
(...). Far from equilibrium, fluctuations allow us to use differences in
the environment to produce different structures. Once again we want to
underline the essential importance of the conditions of distance from
equilibrium: "communication" and "perception" are the key words of the new
behavior of matter away from equilibrium» (pp. 148 and 170-71).

I add or recall that the communication provides for the possibility that
information can sometimes be defined as entropy and as neg-enropy (and
therefore inversely proportional to the entropy), this depends on the fact
that in the first case the information is understood only as a measure ( in
terms of bits) of the probability of an event within an equiprobable
source-system and in the second case as information already selected,
transmitted and received, superimposing an s-code on the equiprobable
source-system which reduces it, filling or emptying it of semantic meaning.

The old economy never dealt with these things, while my new economy is
disseminated in dozens of books to which I can do nothing but refer, with
the usual modesty.

-Joseph, you tell me that«the Prigogine picture is very incomplete. It is
what happens near equilibrium in the mental process, where the energy
levels of the structures are close to each other, which is as important as
where they are separated if not more. As for change, my entire
logical-philosophical system could be called the Logic of Change».

Isn't it better to call harmony, what you call balance? The balance is
static, lifeless, cadaverous in both a physical and metaphorical sense. In
fact, those in economics who have made a point of founding this science on
the optimal and unique equilibrium have deprived it of any theoretical
consistency. And then, let me also underline the importance of the change
in logic by comparing it to Hegel's little book on the Science of Logic.

- Finally, Plamen, on 7 January 2023 at 18.18 I sent you a very short email
which concludes as follows: «these three roots, expressed telegraphically,
converge in the capacity-virtue of discerning good and evil». Now I express
this conclusion less succinctly: «(…) virtues of the conscience which
operate the discernment of good and evil flow into the capacity by choosing
the first there is the sharing of civilization, choosing the second there
is the division of incivility ».

Thanks to all three. A hug.

Francis








Grazie a Tutti e tre. Un abbraccio.

Francesco


Il giorno gio 12 gen 2023 alle ore 19:53 Marcus Abundis <55mrcs en gmail.com>
ha scritto:

> I am reading the posts with interest, but do not have a lot to add – but I
>> notice . . .
>
> From Pedro's post,
> > We suffer nowadays another strong imbalance between hyper-developed
> > computer and AI techs (Web, social networks, robotics, etc.) and some
> > infra-developed, scarcely coherent scientific fields--missing a
> parallel
> > information body which could bring a new understanding and consistency.
>
>> I think this is rather on point, but applying not just to the current NY
>> topic/discussion.
>
> I feel that exploring THIS area would be of particular interest and import
> for the current NY discussion.
> Marcus
> _______________________________________________
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